“Dal viale chiamavo l’unica mia compagna, gridavo l’amore col più tenero dei nomi: Ghisola, Ghisolabella! Gettando la briglia balzavo sulla ghiaia. Ghisola! Ero folle di lei, oblioso, incolpevole. L’infedeltà fugace dava all’amore una novità inebriante: la sovrana certezza. Ghisola, Ghisola, ti amo, ti amo e per sempre te sola.”
(G. D’ANNUNZIO)
Chi era la "Ghisola"?
Ghisola era il nome con cui Gabriele D’Annunzio chiamava, nella tenerezza dei momenti più intimi, la Divina, ovvero Eleonora Duse, attrice del teatro a cavallo tra ‘800 e ‘900, apprezzata fin oltreoceano e ricordata ancora oggi come la prima delle dive, la quale elesse la suggestiva e indimenticabile città di Asolo a terra d’adozione.
La famiglia dall'Est sceglie di valorizzare il territorio e la sua storia chiamando la cantina "Ghisolana": il simbolo dell'amore che D'Annunzio provava per la Duse, e quello che i dall'Est provano per la loro Cantina.
Teatro e Maschere
Ogni bottiglia ha una storia che si intreccia con l’arte.
Asolo e Venezia si intrecciano come il vino e l’arte, con Asolo come il calice raffinato che contiene il gusto della storia, mentre Venezia è il palcoscenico incantato dell’ispirazione senza fine.